Il Presepe nell’ulivo secolare di Marciano
Cosa ci fa un presepe in un ulivo plurisecolare? Se fate due calcoli, capirete che parliamo di una realizzazione davvero fuori dall’ordinario.
Come risaputo, infatti, la tradizione presepiale portata in auge dai Borbone e da essi resa “popolare”, ha sempre più acquisito, negli anni, una vena “pagana” volta alla rappresentazione di ambienti e persone oltre che della stessa natività. Particolari luoghi e personaggi sono così entrati a far parte del mondo dei “pastori”, costituendo riproduzione fedele del territorio di appartenenza nonché espressione sentimentale del realizzatore stesso che, con infinita dedizione, porta avanti questa tradizione millenaria.
A Massa Lubrense, poi, si verifica una particolarità nella particolarità. E’ qui, infatti, nella frazione di Marciano, che i millenni della tradizione presepiale si uniscono a quelli della cornice in cui le scene prendono vita: un ulivola cui origine si perde nella notte dei tempi.
Uno dei tanti alberi siti in zona che apprezzò persino il Principe Carlo d’Inghilterra, in visita nel 2002 alla Baia di Jeranto di Massa Lubrense, rimasto folgorato e dalla bellezza della macchia mediterranea e dal particolarissimo presepe di Raffaele Lombardi. La riprova che, tanto i regnanti quanto i popolani continuino ad apprezzare il frutto di dedizione, fantasia e passione del cosiddetto “Maestro” realizzatore. Una volta giunti a Marciano, bisogna parcheggiare l’auto sulla “Strada Provinciale 7” ed imboccare a piedi “Via San Liberatore“, una stradina adiacente ad un meccanico, zona dalla quale si gode uno splendido panorama su Capri incorniciata dalla macchia mediterranea.
Un’insegna all’inizio della via invita, appunto, a proseguire a piedi sino a raggiungere il presepe che, ogni anno, attrae tanti visitatori. Splendidi paesaggi rivivono così nel presepe che, da circa 24 anni, il pensionato Raffaele Lombardi costruisce, riproducendo abilmente scorci di panorama costiero, aggiungendo, di volta in volta, qualche particolare nonché manutenzionando quanto rotto o usurato. Il tutto in un ulivo. “Un ulivo?”, direte voi. Eh sì, proprio un ulivo, E’ qui, dicevamo, che, oltre a Gesù Bambino, Maria e Giuseppe, trovano posto personaggi popolani quanto popolari, ognuno nel suo ambiente peculiare. Davvero singolari sono gli anfratti di Massa Lubrense e altrettanto singolarmente Lombardi ne offre una riproduzione, partendo dalle donne site nei cosiddetti lavatoi sino ai pastori in prossimità della “Grotta delle Noglie” o ai pescatori nel porticciolo di “Marina della Lobra”, non dimenticando particolarità quali lo “Scoglio del Vervece”. Volgendo lo sguardo in basso, scopriremo una grotta con delle stalattiti mentre, risalendo, troveremo la Torre dell’Annunziata con tanto di soldato di guardia; vi è, poi, persino il castello della medesima zona raffigurato minuziosamente con le sue campanelle, una caratteristica che oggigiorno nessuno conoscerebbe se non grazie a rare testimonianze quali il presepe di Marciano, rappresentazione di tradizioni locali all’interno della tradizione internazionale del presepe.
Un lavoro, quello di Raffaele Lombardi, che perfettamente si inserisce nell’ulivo secolare sino a divenirne quasi parte integrante. Integrante, dicevamo, a tal punto che i turisti arrivano a credere che i buchi o gli incavi delle grotte vengano praticati artificialmente. Il tutto si sviluppa tanto in orizzontale quanto in verticale, seguendo l’andamento dell’albero sino in cima, laddove troviamo il Monte “San Costanzo”, la chiesa di Sant’Anna e i diversi ponti siti in zona. Arrivati in cima, poi, è facile perdersi nel blu dell’illuminazione notturna: un cielo stellato con tanto di luna bene in vista rientra nell’effetto “night & day” accompagnato, a seconda delle occasioni, da canti natalizi o, persino, da “troni e lampi” a rendere ancor più suggestivo l’ambiente.
Casette, torri e ponti inseriti tra costa e montagna rivivono così in duplice versione: quella miniaturistica di Raffaele Lombardi (che egli realizza interamente da solo, impiegando circa un mese di minuzioso lavoro) e quella reale in cui, cogliendo l’occasione di visita al presepe, val la pena addentrarsi. Un presepe nel presepe, dunque, una somma di millenni distribuiti tra storia, paesaggio e tradizione che merita di essere vissuto da vicino, per calarsi a pieno nei costumi della Penisola Sorrentina, godendo della splendida cornice caprese.
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