Il limone di Massa Lubrense
IL LIMONE (Citrus Limonum)
Il limone, come gli altri agrumi, appartiene alla famiglia delle Rutacaee. Il fusto può arrivare fino a circa5 m. Le foglie sono alterne e coriacee, di colore verde brillante. I fiori sono di colore bianco e sono chiamati zagare. Il frutto è una bacca, di nome esperidio, di colore giallo intenso e di forma ovale con buccia liscia o rugosa. É ricco di vitamina A e C, acido cidrico e zuccheri. Il limone presenta notevoli proprietà: astringente, antiscorbutico, disinfettante.
Il limone di Massa Lubrense, detto “limone ovale” o “femminiello”, è caratterizzato da una polpa giallo paglierino, succo ricco di vitamina C e sali minerali e buccia ricca di oli essenziali. La penisola sorrentina è la patria dei limoni, quelli con la L maiuscola: grossi e di colore giallo vivo, con una succulenta polpa e profumatissimi, sono richiesti e bramati da ogni parte del mondo.
Il limone è il protagonista della cucina, e non solo. Condisce le verdure, insaporisce il pesce e rinfresca la carne. Aiuta la digestione quando diventa sorbetto o limoncello, ed è l’immancabile ingrediente di molti cocktail, per non parlare poi del ruolo fondamentale che gioca nella preparazione di dolci e torte.
LE PAGLIARELLE
I limoni sono piante che amano le regioni a clima caldo, costante; entrano in fruttificazione dopo 4-5 anni e producono frutti in quantità crescente fino al quindicesimo anno di vita. Una pianta stabilizzata può vivere e produrre fino a ottant’anni, se opportunamente seguita in tutte le sue esigenze colturali. In ambiente adatto, come abbiamo detto, è pianta rifiorente che fruttifica per tutto l’anno: una pianta adulta produce dai 200 ai 600 frutti l’anno. La fioritura principale delle zagare avviene in aprile e maggio, spandendo nell’agrumeto un profumo intenso e inebriante.
Gli effetti delle gelate sulle piante di limoni sono attenuati mediante la loro copertura nel periodo invernale, in un primo tempo con frasche di castagno o di quercia e successivamente, intorno al 1885, con la famosa “pagliarella”. Essa è una stuoia di paglia di m. 1,30 x 2,00, poggiata in origine sulla chioma dei limoni e successivamente sui pergolati di pali di castagno. Sotto la copertura delle pagliarelle, per mantenere la temperatura più elevata, nei giorni più rigidi, i contadini erano soliti creare aria calda, bruciando paglia umida e foglie di erba, così come facevano in antichità i romani. La necessità di reperire pali di castagno rende necessario sostituire sulla colline sorrentine l’ontano napoletano con boschi ceduo castagnale.
Il pergolato di copertura per i limoni è realizzato usando i seguenti materiali:
- pali verticali (allirti) di legno di castagno di 12-13 anni, alti 6-7 metri, del diametro in testa di cm.6-7;
- pali di castagno orizzontali (correnti) alti m. 6, con diametro in testa di 5 cm;
- pali di castagno trasversali (traversi) alti m. 7, del diametro in testa di cm. 6-7;
- pagliarelle di paglia di segala, della superficie di poco meno di 3mq ognuna;
- frangivento, costruito con pali di castagno del tipo “correnti” e strisce di legno di castagno (chierchie).
IL LIMONCELLO
Dalla macerazione delle bucce del limone, si ottiene un autentico elixir: il limoncello. Un liquore che negli ultimi anni ha trovato larga diffusione sulle tavole degli italiani, dalle note proprietà digestive.
LA RICETTA DEL LIMONCELLO
Ingredienti
1 litro di alcool
12 limoni di Massa Lubrense
¾ di acqua
600 g. di zucchero
Procedimento
Mettere le bucce di limoni in infusione nell’alcool per sette giorni. Portare a ebollizione l’acqua e versarvi lo zucchero; fare raffreddare il tutto e unirlo all’alcool filtrato dalle bucce di limone. Tenere a riposo per sette giorni e dopo servire ghiacciato.
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