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Chi erano i Saraceni

di Silvia Cossu

Il termine Saraceni” nacque nell’Antichità per indicare gli Arabi del deserto. Più precisamente tra il IX e il X secolo, periodo in cui l’Europa subì incursioni da parte di vari popoli provenienti dalle coste del Mediterraneo. Chi erano i Saraceni dunque?

Storia

I Saraceni erano un popolo di religione musulmana proveniente dalla penisola Arabica, vivevano sulle coste meridionali e lungo le isole del Mediterraneo. A differenza di altri popoli, le loro incursioni avvenivano soprattutto via mare e proprio per questo motivo venivano definiti “pirati barbareschi”. Il loro obiettivo principale erano le navi, militari o civili, che solcavano il Mediterraneo provenienti da paesi europei, che attaccavano e derubavano a proprio esclusivo beneficio.

In particolare, gli abitanti di questo popolo erano stanziati nell’Africa del Nord e nella Spagna meridionale e fu proprio partendo da queste sedi che, tra il X e l’XI secolo, iniziarono a compiere varie incursioni verso le coste italiane e francesi.

Solitamente arrivavano sulle coste con le loro navi e devastavano interamente i villaggi e le campagne che incontravano, con il solo scopo di fare bottino. Una volta messo insieme ciò di cui erano alla ricerca tornavano indietro verso l’Africa e la Spagna. Proprio in questo periodo, per far fronte alle incursioni saracene, le coste italiane e francesi si dotarono di punti di vedetta da cui gli uomini osservavano il mare, per cercare di individuare possibili attacchi da parte dei saraceni e prendere le adeguate misure di difesa.

Le torri anticorsare

Chi erano i Saraceni

Quando gli attacchi sulle coste cominciarono a farsi sempre più intensi, nacquero le cosiddette torri di guardia, edificate per metter in guardia le popolazioni. Da ogni torre era possibile scrutare il mare e inviare segnali luminosi e di fumo per trasmettere un messaggio o richiedere soccorso. 

Nella costiera amalfitana e nella penisola sorrentina le torri sono innumerevoli, in particolare nel tratto di costa di circa 27 miglia compreso tra Vietri sul Mare e il Capo di Massa Lubrense.

I pirati saraceni infatti cominciarono ad attaccare le coste di quest’area durante il IX secolo e ancora con più ferocia nel 1500. L’invasione turca a Massa Lubrense e Sorrento del 1558 rimane tra le più cruente in tutta la storia di questa violenta popolazione.

Le sorti dei prigionieri

I corsari sbarcavano sulle spiagge e si spingevano verso l’interno per cercare villaggi da razziare e cristiani da catturare. La sorte dei cristiani caduti nelle mani dei saraceni era spaventosa. I prigionieri vivevano situazioni di completo avvilimento e frustrazione che spesso li conducevano a uno stato di follia. La cattura degli schiavi in Europa era molto selettiva: gli uomini catturati dovevano essere robusti e venivano utilizzati come rematori sulle navi, le donne e i bambini erano venduti come schiavi, mentre le ragazze più belle andavano ad aumentare gli harem dei principi arabi. Spesso la liberazione degli schiavi cristiani avveniva dietro il pagamento di un riscatto.