Termini
Termini: un villaggio idilliaco immerso nel verde, da cui si gode una vista mozzafiato.
Termini è un belvedere sull’isola di Capri e un punto di partenza per impressionanti escursioni al Promontorium Minervae.
La città di Termini, di fronte all’isola di Capri e su una collina ai piedi del Monte San Costanzo (300 metri sul livello del mare), vanta una posizione invidiabile con splendide viste.
Il nome “Termini” (dalla parola latina terminus = fine / confine) potrebbe avere origine dalla sua posizione, poiché questo è l’ultimo villaggio di fronte alla località “Punta Campanella” (wtl. “Il promontorio della campanella”).
A sud di Termini sorge il monte San Costanzo, sulla cui cima orientale si trova la cappella del santo patrono. La dorsale meridionale, che funge da spartiacque tra il Golfo di Napoli e Salerno, scende fino a Punta Campanella, da cui Capri dista solo 5 chilometri. Punta Campanella è collegata a Termini dalla vecchia strada “via Minerva”.
Questa strada attraversa due luoghi notevoli: il primo è Fossa di Papa, dove un tempo c’era un’antica necropoli greca; il secondo si chiama Mitigliano. In questo luogo era nell’antichità un’antica abbazia; d’altra parte, oggi c’è solo la venerabile chiesetta di “Santa Maria”.
Chiesa di Santa Croce
La parrocchia fu istituita nel 1566 a Termini da mons. Belloni. La chiesa attuale sorge sull’antica estaurita di Santa Croce, nota fin dal XV secolo. Ricostruita nella prima metà del XVII secolo, è a navata unica, con abside e cupola. Ci sono quattro archi, due per lato, ciascuno con altare. Sopra l’altare maggiore in marmo, una tela di Massimo Stanzione rappresenta la Pietà che sostiene Gesù morto ai piedi della Croce.
In “Cornu Evangeli”, dopo la sagrestia, si trova l’altare marmoreo della Vergine del Rosario, eretto nel 1867 dalla Congregazione omonima. Prima della ristrutturazione della chiesa, l’ex altare era dedicato a San Cataldo e vi era temporaneamente ospitata la celebre reliquia, oggi venerata nella Cattedrale. Un altro altare del XV secolo fu abbandonato, poi ricostruito. È dedicato al Purgatorio.
In “Cornu Epistulae”, all’ingresso della chiesa, si trova l’antico altare, che esisteva prima della nuova chiesa. Un dipinto raffigura la Madonna e i SS. Antonio e Michele. All’ingresso della chiesa si trova una piazza a forma di porticato.
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